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Pagnotte Semintegrali alla Segale (Bianca) (28/03/2018) |
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Questo è un pane che è ancora in sviluppo, devo ancora trovare la ricetta giusta, ma dopo alcune prove penso valga la pena farlo vedere, anche per far capire come a volte piccole veriazioni possano portare a prodotti molto diversi, da dover mettere a punto come se fossero completamente nuovi. 100 gr di farina Buratto Marino Impasto con la foglia fino ad uniformare l'idratazione (ci vuole un po' di tempo perché l'acqua è poca), poi metto in ciotola e lascio a temperatura ambiente (21-22 ºC) per 21 ore, poi prima di aggiungerla all'impasto la taglio a pezzetti
La riduzione dello yogurt non ha portato a variazioni visibili. la Biga a pezzetti Metto in autolisi in frigo tutte le farine con 285 gr di acqua per un'ora. Nei rimanenti 40 gr di acqua sciolgo la lecitina e la passo ugualmente in frigo.
Faccio per tre volte una doppia serie di pieghe a tre ( video esemplificativo) intervallate da 30 minuti, per un totale di due ore
Effettuo poi una preforma tonda, dividendo l'impasto in due con l'aiuto di una bilancia
Lascio riposare per 15 minuti, poi faccio la formatura finale a pagnotta, che è solo una riaffermazione della preforma, e metto nei banetton raffreddati in frigo
copro con il telo e una pellicola
Metto in frigo a 5-6 ºC per 13 ore, poi tengo a temperatura ambiente per 3 ore
Li capovolgo sulla pala e faccio i tagli
Nel frattempo ho portato il forno al suo massimo di 250ºC, ventilato per favorire il riscaldamento della pietra refrattaria. Prima di infornare passo a statico.
e queste le singole pagnotte e il loro interno
Conclusioni La riduzione dello yogurt non ha portato a differenze eclatanti, ma mi sembra di cogliere un certo miglioramento della mollica. Ci sarà bisogno di altre conferme, ma sicuramente non c'è un peggioramento, per cui l'innovazione supera l'esame e può essere usata ulteriormente. Addendum del 15/04/218 Ho rifatto questo pane cercando di rimediare ai suoi difetti principali, ma ci sono riuscito solo in parte. Seguendo un consiglio di Francesco Catalano, che ringrazio, ho modificato i tempi della lievitazione tra frigo e temperatura ambiente in modo da poter infornare direttamente dopo l'uscita dal frigo, il cosiddetto frigo-forno. Ho anche modificato i tempi e le temperature della cottura, riportandole a quelle più tipiche dei miei pani, per evitare l'eccessiva cottura precedente. Ho quindi lasciato nei banetton le pagnotte finali per un'ora a temperatura ambiente, prima di metterle in frigo a 5-6 ºC, e senza raffreddare i banetton prima del loro uso. Dopo 14 ore di frigo si presentavano così
e la consistenza dell'impasto freddo ha permesso di fare dei tagli senza un grosso rilassamento
Il forno è stato riscaldato al massimo (250 ºC) ventilato per scaldare la pietra. Prima di infornare sono passato a 240 ºC statico, e ho mantenuto questa temperatura per 10 minuti, con molto vapore iniziale ripetuto dopo 5 minuti. Poi sono passato a 200 ºC per 20 minuti, ho aperto lo sportello per far uscire il vapore e passato a 190 ºC per 15 minuti. Successivamente a 180 ºC con sportello in fessura per 10 minuti e altri 5 minuti a forno spento. Questi sono valori indicativi, perché ogni forno ha delle caratteristiche individuali che devono essere capite ed adattate a quello che si vuole ottenere. Questo è il risultato:
Conclusioni_2 Una certa differenza tra sviluppo della mollica nella parte bassa e nella parte alta rimane, anche se meno evidente. Forse dovuta proprio alla struttura del banetton, che comprime un poco la parte inferiore che diventerà quella superiore dopo il ribaltamento sulla pala. Dovrò provare con forme diverse. |
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